Gratuito Patrocinio
Riferimenti: LEGGE 29/03/2001 n° 134 – D.P.R. 30/05/2002 n° 115 – artt. dal 74 al 141.
PATROCINIO A SPESE DELLO STATO
Per poter essere assistita in giudizio, sia per agire che per difendersi, la persona non abbiente può richiedere la nomina di un avvocato e la sua assistenza a spese dello Stato. Deve trattarsi di pretese non manifestamente infondate.
L’istituto del patrocinio a spese dello Stato vale nel processo penale, civile (anche nelle procedure di volontaria giurisdizione, separazioni consensuali, divorzi congiunti, ecc.), amministrativo, contabile e tributario.
L’ammissione al gratuito patrocinio è valida per ogni stato e grado del processo, salvo revoca, e per le procedure connesse.
CHI PUÒ ESSERE AMMESSO
Per essere ammessi al patrocinio a spese dello Stato è necessario che il richiedente sia titolare di un reddito annuo imponibile, risultante dall’ultima dichiarazione, non superiore a euro 11.493,82.
Se l’interessato convive con il coniuge o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso l’istante.
Nel procedimento penale, se l’interessato all’ammissione al patrocinio convive con il coniuge o con altri familiari, si tiene conto anche del reddito di questi, ma i limiti di reddito di €. 11.493,82 indicati dall’articolo 76, comma 1, sono elevati di euro 1.032,91 per ognuno dei familiari conviventi.
Si tiene conto del solo reddito personale quando sono oggetto della causa diritti della personalità, ovvero nei processi in cui gli interessi del richiedente sono in conflitto con quelli degli altri componenti il nucleo familiare con lui conviventi.
Possono richiedere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato:
– i cittadini italiani.
– gli stranieri, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale al momento del sorgere del rapporto o del fatto oggetto del processo da instaurare.
– gli apolidi.
– gli enti o associazioni che non perseguano fini di lucro e non esercitino attività economica.
L’ammissione può essere richiesta in ogni stato e grado del processo ed è valida per tutti i successivi gradi del giudizio.
Se la parte ammessa al beneficio rimane soccombente, non può utilizzare il beneficio per proporre impugnazione.
Esclusione dal patrocinio in ambito civile
Il beneficio non è ammesso nelle cause per cessione di crediti e ragioni altrui (salvo se la cessione appaia fatta in pagamento di crediti o ragioni preesistenti).
DOVE SI PRESENTA LA DOMANDA
IN AMBITO CIVILE
La domanda si presenta presso la Segreteria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, competente rispetto al:
– luogo dove ha sede il magistrato davanti al quale è in corso il processo;
– luogo dove ha sede il magistrato competente a conoscere del merito, se il processo non è ancora in corso;
– luogo dove ha sede il giudice che ha emesso il provvedimento impugnato per i ricorsi in Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei Conti.
COME SI PRESENTA LA DOMANDA
I moduli per le domande sono disponibili presso le Segreterie del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. La domanda deve essere presentata personalmente dall’interessato con allegata fotocopia di un documento di identità valido, oppure può essere presentata dal difensore che dovrà autenticare la firma di chi sottoscrive la domanda. Può essere inviata a mezzo raccomandata a.r. con allegata fotocopia di un documento di identità valido del richiedente.
La domanda, sottoscritta dall’interessato, va presentata in carta semplice e deve indicare:
– la richiesta di ammissione al patrocinio.
– le generalità anagrafiche e codice fiscale del richiedente e dei componenti il suo nucleo familiare.
– l’attestazione dei redditi percepiti l’anno precedente alla domanda (autocertificazione).
– l’impegno a comunicare le eventuali variazioni di reddito rilevanti ai fini dell’ammissione al beneficio.
– se trattasi di causa già pendente.
– la data della prossima udienza.
– generalità e residenza della controparte.
– ragioni di fatto e diritto utili a valutare la fondatezza della pretesa da far valere.
– prove (documenti, contatti, testimoni, consulenza tecniche, ecc. da allegare in copia).
Cosa fa il Consiglio dell’Ordine dopo il deposito della domanda.
– Valuta la fondatezza delle pretese da far valere e se ricorrono le condizioni per l’ammissibilità,
– emette entro 10 giorni uno dei seguenti provvedimenti:
– accoglimento della domanda.
– non ammissibilità della domanda.
– rigetto della domanda
– trasmette copia del provvedimento all’interessato, al giudice competente e all’Ufficio delle Entrate, per la verifica dei redditi dichiarati.
IN AMBITO PENALE
L’istanza è presentata esclusivamente dall’interessato o dal difensore, ovvero inviata, a mezzo raccomandata, all’ufficio del magistrato innanzi al quale pende il processo. Se procede la Corte di cassazione, l’istanza è presentata all’ufficio del magistrato che ha emesso il provvedimento impugnato. Durante la fase delle indagini preliminari, l’istanza si proprone al GIP.
La domanda, sottoscritta dall’interessato con firma autenticata anche dal difensore, va presentata in carta semplice e deve indicare:
– la richiesta di ammissione al patrocinio.
– le generalità anagrafiche e codice fiscale del richiedente e dei componenti il suo nucleo familiare.
– l’attestazione dei redditi percepiti l’anno precedente alla domanda (autocertificazione).
– l’impegno a comunicare le eventuali variazioni di reddito rilevanti ai fini dell’ammissione al beneficio.
– il tipo di procediemento penale e la fase dello stesso.
La domanda deve essere corredata di copia del documento di riconoscimento del richiedente.
ESCLUSIONI IN AMBITO PENALE
a) per l’indagato, l’imputato o il condannato di reati commessi in violazione delle norme per la repressione dell’evasione in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto;
b) se il richiedente è assistito da più di un difensore; in ogni caso gli effetti dell’ammissione cessano a partire dal momento in cui la persona alla quale il beneficio è stato concesso nomina un secondo difensore di fiducia, eccettuati i casi di cui all’articolo 100.
COSA DI DEVE FARE DOPO IL PROVVEDIMENTO DI AMMISSIONE
L’interessato può nominare un difensore, scegliendo il nominativo dall’Elenco degli Avvocati abilitati alle difese per il patrocinio a spese dello Stato appositamente approntati dai Consigli degli Ordini degli Avvocati del distretto della competente Corte di Appello.
Colui che è ammesso al patrocinio può nominare un difensore iscritto negli elenchi degli avvocati per il patrocinio a spese dello Stato scelto anche al di fuori del distretto di Corte d’Appello.
COSA SI PUÒ FARE SE LA DOMANDA NON VIENE ACCOLTA
L’interessato può proporre la richiesta di ammissione al giudice competente per il giudizio, che decide con decreto.
In caso la decisione da parte del Consiglio dell’Ordine non pervenga entro termini ragionevoli, l’interessato può inviare una nota al Consiglio dell’Ordine stesso e per conoscenza al Ministero della Giustizia – Dipartimento Affari di Giustizia – Direzione Generale della Giustizia Civile- Ufficio III.